Archivi categoria: Storia

Parrucconi e parrucchini

Di parrucconi e parrucchini, di complotti e salotti, di differenze sotterranee e manifeste, di un passato che non vivifica il presente ma lo annichilisce, dell’essere divergenti.

“Ovunque tu sia, scava fondo! Là sotto è la sorgente!
Lascia che gridino gli uomini scuri : “Là sotto c’è sempre l’inferno!”. (Friedrich Nietzsche)

Intrepidi

Bisogna essere davvero degli intrepidi per combattere la pietrificazione e la costrizione imposta dal passato sul presente italiano.

I parrucconi vorrebbero trasformare l’Italia in un grande museo in cui i contemporanei sarebbero condannati a vivere in stanze ammuffite per contemplare il lavoro e le opere di chi li ha preceduti spegnendo la loro esistenza. Esistenza che a paragone con quella passata, descritta sempre come luminosa e nobile, dovrebbe limitarsi ad essere squallida, insignificante e impotente.

Qui, la gigantografia del passato, apparecchiata da parrucchini decrepiti travestiti da giovani, cerca di schiacciare e rimpicciolire le pretese e le ambizioni di un presente impedito a rinascere e rifiorire.

 


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Lettera ad un amico antisionista

Pierluigi Battista, editorialista del Corriere della Sera, scende nell’agone per denunciare l’antisemitismo travestito da antisionismo.

Nel suo libro “Lettera ad un amico antisionista”, riprendendo il titolo nonché la sostanza della “Letter to an Anti-Zionist friend” di M. L. King e facendo il controcanto al testo di Sergio Romano “Lettera ad un amico ebreo”, elenca una serie di preconcetti e di imposture che caratterizzerebbero il campo degli oppositori al sionismo.
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L’Europa delle nazionalità

Metternich vede in Napoleone sempre qualcosa di recitato, di voluto come un attore in scena : “nelle sue battute, nei suoi accessi collera, nelle sue domande brusche e imperiose, ho capito ben presto che si trattava di una messa in scena preparata, studiata e calcolata in base all’effetto da produrre sull’interlocutore”. F. Valsecchi

Il concetto di equilibrio alla base del suo pensiero, espressione del razionalismo settecentesco. La Reazione è per ristabilire un equilibrio. Il diritto di intervento come diritto di una potenza d’intervenire negli affari interni di uno Stato per la conservazione dell’ordine (conseguenza logica di un dovere di solidarietà dei membri della società degli Stati per la conservazione dell’equilibrio).

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Quando crolla lo Stato

Studi sull’Italia pre-unitaria a cura di Paolo Macry. Esigenza dopo il 1989 di ripensare alla modalità di funzionamento e di formazione degli Stati, intesi come apparati di comando e come comunità politiche e culturali. L’ipotesi è che per ragionare di simili tesi il momento del crollo sia una finestra analitica importante e finora sottovalutata.
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La nazione del Risorgimento

Il libro di Alberto M. Banti si chiede “cos’erano la nazione e la patria per gli uomini e le donne del Risorgimento”. Che cosa designavano queste parole in nome delle quali, nella prima metà dell’Ottocento, molte persone decisero di agire, e di agire pericolosamente rischiando l’esilio, la prigione e la vita?

E’ una indagine empirica sul concetto di patria e di nazione come concepito e vissuto nel corso degli anni prima dell’unificazione italiana.

Si cita l’articolo di Gian Rinaldo Carli su “Il Caffé”, Erasmo Leso, Vincenzo Cuoco e Eleonora de Fonseca Pimentel i quali parlavano di “nazione napoletana”. Filippo Buonarroti considerava gli italiani tutti fratelli.

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Caldwell e la minaccia islamica all’Europa

Fanno discutere le tesi di Cristopher Caldwell espresse nel libro di recente pubblicazione “L’ultima rivoluzione dell’Europa – l’immigrazione, l’Islam e l’Occidente”.

L’Europa non può subire passivamente l’ondata immigratoria in corso, afferma il giornalista del settimanale neoconservatore The Weekly Standard. Si tratta di un processo storico che se non filtrato consapevolmente rischia di sovvertire l’identità del continente europeo. Perché?
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Lotta di Venezia contro i turchi (1645-1669)

Il crollo del dominio bizantino in Anatolia, tra il XIII e il XIV secolo aveva determinato il sorgere nella penisola di diversi emirati, anche nelle regioni costiere; particolarmente importanti erano quelli di Menteshe (regione di Mileto) e di Aydin (regioni di Efeso e Smirne). La presenza di questi emirati ebbe gravi conseguenze per i domini veneziani nell’Egeo, giacché i catalani di Atene non si limitarono ad utilizzare i turchi come mercenari ma strinsero vere e proprie alleanza con gli emirati anatolici.
I turchi approntarono spedizioni armate contro i domini veneziani di Negroponte, Creta e altre isole minori. La prima reazione di fronte alla pressione militare turca non fu quella soltanto di rendere la pariglia. Accanto alla risposta bellica, di solito circoscritta, i veneziani si preoccuparono di usare le armi della diplomazia onde assicurare la libertà di commercio nei domini turchi.

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I tre imperi (work in progress)

“Il mondo è un libro e chi non ha mai viaggiato ha letto soltanto la prima pagina” Sant’Agostino

Il mondo è più grande e più piccolo. Più abitanti, più paesi, più denaro. Ma le distanze si riducono. Globalizzazione, ovvero “l’ampliarsi e l’approfondirsi delle interconnessioni tra i popoli del mondo attraverso tutte le diverse forme di scambio”  : rende il mondo un organismo unico il cui funzionamento va spiegato e decifrato. I tre imperi sono Stati Uniti, Europa e Cina. Nessuno controlla completamente il mondo. La proposta di un G3. Ma nella realtà si parla di G2.

La geopolitca è il rapporto tra potere e spazio. L’Impero è potere ma anche spazio. “Le norme imperiali della superpotenza americana, di quella europea e di quella cinese avanzano ovunque”.

Cos’è Impero?
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Statuti comunali (1100-1200)

Lo sviluppo delle autonomie cittadine fu un processo storico di carattere generale che, verso la fine del XII secolo, interessò un po’ tutta l’Europa innervandosi nella situazione specifica dei diversi paesi. In Italia, la pace di Costanza del 1183 segnò un momento fondamentale di acquisizione di notevoli diritti per le città lombarde in particolare e per gli altri comuni della penisola in generale.

Nella fattispecie, i centri cittadini conquistarono la libertà di eleggere i propri magistrati in cambio di un tributo annuale, di stipulare alleanza con chicchessia, di conservare la Lega, di poter fortificare il territorio e, per ultimo, si assicurarono il diritto di mantenere o di darsi ex novo, propri ordinamenti giuridici, o statuti.

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Repubblica fiorentina di Savonarola

Nel novembre 1494 Piero de’ Medici fu cacciato da Firenze e venne instaurata la repubblica. Al centro del movimento rivoluzionario si posero la signoria e il gonfaloniere di giustizia. Ma il cambiamento di regime non fu voluto solamente dai settori patrizi della città sibbene dalla maggioranza della popolazione.

Così, appena dopo la dipartita dei Medici venne indetta una grande manifestazione con la presenza dei sedici gonfaloni, cioè i settori in cui era ripartita la città (quattro quartieri all’interno dei quali vi erano quattro gonfaloni), composti da gente di diversa estrazione sociale con una prevalenza dei “medi” e dei “minuti”. Il 30 novembre si svolse una “pratica”, o consiglio dietro convocazione dei cittadini più influenti, e vennero proposti i seguenti provvedimenti : la preparazione di una nuova lista elettorale dei cittadini che fossero eleggibili alle cariche pubbliche (“squittinio”), la scelta di venti incaricati (“accoppiatori”), che avrebbero eletto la Signoria “a mano” finché fosse pronto il nuovo squittinio e l’adunata di una nuova assemblea generale del popolo, o parlamento per approvare il nuovo programma.

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