Archivi del mese: agosto 2012

Luther

Un uomo, un poliziotto, insegue un altro uomo, un criminale, per cercare di trovare e salvare la sua prossima vittima. Una volta raggiunto l’assassino precipita da una scala di un palazzo ma riesce ad aggrapparsi ad una sbarra di ferro rimanendo sospeso nel vuoto. In bilico tra la vita e la morte, il poliziotto riesce a strappare una confessione al criminale su dove ha nascosto una bambina, destinata ad essere uccisa, con la promessa di sottrarlo al rischio di morire. Ma ottenuto quello che cercava il poliziotto gli nega l’aiuto lasciando schiantare a terra l’assassino.
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Organizzazione e burocrazia

Quale rapporto intercorre tra organizzazione e burocrazia?

Una delle questioni centrali individuate da Giuseppe Bonazzi nella sua “Storia del pensiero organizzativo”, accanto ai temi organizzativo e industriale, è proprio quella della burocrazia.

Secondo Michel Crozier (Il fenomeno burocratico) il termine “burocratico” è vago e può indurre a confusioni. Sono almeno tre i principali usi delineati dalle scienze sociali.

1) Mutuato dalla scienza politica. La burocrazia rappresenta il governo mediante uffici, cioè attraverso un apparato statale costituito da funzionari nominati e non eletti, organizzati gerarchicamente e dipendenti da un’autorità sovrana. Il potere burocratico dunque implica ordine e legge ma esclude la partecipazione del cittadino.

2) Max Weber : burocratizzazione corrisponderebbe a razionalizzazione di tutte le attività collettive che si traduce in una smisurata concentrazione delle unità produttive, e in generale di tutte le organizzazioni, includendo un sistema di regole impersonali (definizione funzioni, carriere e responsabilità).

3) Richiama lentezza, pesantezza, routine, complicazione delle procedure, inadeguatezza delle organizzazioni ai bisogni che si vorrebbero soddisfare perciò generando frustrazione in clienti e sudditi (questo è l’uso scelto da Crozier).

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Studi di sociologia

Il pensiero sociologico – sostiene Alberto Izzo – sembra sorgere dalla consapevolezza che l’individuo si trovi ad esistere e agire in contesti istituzionalizzati che gli pre-esistono e lo condizionano. Il comportamento umano, in questo senso, non è interamente comprensibile e spiegabile se non si mette in luce il suo rapporto con il dato istituzionale, inteso come “modello comportamentale cristallizzato”.

Per Franco Ferrarotti, il punto di partenza della riflessione di Adam Ferguson, autore dell’opera Essay on the History of Civil Society, è quello del riconoscimento dell’esistenza della società, della dipendenza dell’individuo dal gruppo e della necessità di studiare l’uomo nella società per comprenderne pienamente la vita. “L’uomo è per natura membro di una comunità” – dice Ferguson. L’uomo può non essere socievole ma non può essere solitario : l’uomo deve vivere in società.

Da un diverso punto di vista si può richiamare la distinzione tra socialità e socievolezza alla base del diverso concetto di individuo e persona (Stefano Zamagni).

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