Avrebbe certamente di che lamentarsi Alessandro Di Battista (parlamentare #M5s ) nel leggere commenti e titoli al suo post del 16 agosto, pubblicato sul blog BeppeGrillo.it. Gente che non capisce le sfumature e va giù con l’accetta. Alcune sue affermazioni, decontestualizzate, sono oggetto di critica e scherno sui social media e sui giornali. Gente abituata a semplificare troppo, senza scorrere bene tutto il testo.
Di Battista può essere accusato di sostenere il gruppo ISIS (Islamic State of Iraq and al-Sham – jihadisti sunniti) che ha proclamato il Califfato in una zona tra la Siria e l’Iraq? No, perché accetta di qualificare questo gruppo come terrorista, metodo che non giustifica o approva. Eppure, rimane un fondo di ambiguità nel suo discorso.
Il terrorismo è un cancro, sostiene il parlamentare 5stelle, ma è un effetto non una causa. Di cosa è conseguenza? Dell’ingiustizia sociale. Chi e cosa l’ha determinata? Non è ben chiaro. Le cause sono solo esterne? O interne?
PS : La questione se il terrorismo nasca dal fanatismo o sia una “risposta a uno stato di cose percepito come profondamente, inaccettabilmente ingiusto” è stata affrontata da Franco Cardini (“La paura e l’arroganza”).
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